Spettacolo Teatrale

Libertà Obbligatoria

Descrizione

Quello che sembrava fosse un inarrestabile processo rivoluzionario sul piano delle coscienze, prima ancora che su quello storico e politico, comincia a mostrare i suoi limiti, le sue incertezze e i suoi tentativi un po’ patetici di nascondere contraddizioni sempre più evidenti. L’appiattimento dell’individuo preconizzato dai vari Adorno e Marcuse, è qui presentissimo. Si comincia ad avvertire un senso di impotenza, di incapacità a contrapporre istanze diverse al modello americano e alla sua trionfale avanzata. Si percepisce il disagio di una sconfitta collettiva che ci ostiniamo ancora a non voler riconoscere come tale. (Giorgio Gaber e Sandro Luporini)

 

 

Il successo di pubblico raggiunge, nelle due stagioni teatrali di "Liberà obbligatoria", vertici quasi impressionanti proprio con lo spettacolo più elaborato e sofferto ma anche più amato dagli autori per la precisione del linguaggio e la profondità di analisi. "Libertà obbligatoria" è un grido di allarme verso una degenerazione che solo osservatori lucidi e consapevoli come Gaber e Pasolini avevano compreso con preoccupato anticipo.

Libertà Obbligatoria