Far finta di essere sani
Descrizione
In "Far finta di essere sani" l’ironia si fa più preponderante e a volte anche un po’ aggressiva. Il tema che già trapelava negli spettacoli precedenti è quasi esclusivamente quello dell’interezza. Pare che l’uomo attraversi una fase un po’ schizoide dove a volte il proprio corpo risulta essere assai distante da certi slanci ideali. L’analisi, anche se alleggerita dall’ironia, può sembrare pessimistica, ma suggerisce la possibilità di abbracciare le più grosse realtà sociali partendo da se stessi. (Giorgio Gaber e Sandro Luporini)
Questo spettacolo consacra definitivamente Gaber come un fenomeno assoluto nel teatro italiano. Da qui in poi i teatri saranno sempre gremitissimi e le repliche mai sufficienti a soddisfare le richieste degli spettatori. Per la prima volta il Signor G non è accompagnato dai musicisti ma dalle sole basi musicali. Scelta dettata da quel bisogno di essenzialità che ha sempre accompagnato le sue scelte e che mette ancor più in luce le straordinarie capacità attorali di Gaber in grado di occupare da solo l’intero palcoscenico con le sue eccezionali doti fisiche e vocali.