Anni affollati
Descrizione
In questo spettacolo si analizza ciò che rimane di tutto il fervore del decennio precedente. Anche se non mancano momenti di vita e di riflessione molto personali e introspettivi come "Gildo" e "L’illogica allegria", il linguaggio è spesso duro e polemico. Si parte dalla constatazione di un riflusso che, senza alcuno slancio utopistico, sfocia nel gusto dell’effimero (1981) e si arriva a un punto di critica asperrima che ha il suo culmine nell’invettiva "Io se fossi Dio". (Giorgio Gaber e Sandro Luporini)
È il momento finale del lungo percorso degli "spettacoli di intervento" (così li definiva Gaber) iniziati con il Signor G nel 1970. Ancora, e per l’ultima volta, solo in scena con l’accompagnamento delle basi musicali, carico di non rassegnata indignazione, Gaber con il suo vigore, le sue provocazioni e il suo impellente bisogno di condivisione, invita il pubblico a non rassegnarsi all’appiattimento e ad un inesorabile riflusso.